Recensioni / La traversata per la Cina del missionario Pedrini

Nel 1710 Propaganda Fide inviò un gruppo di missionari a Macao. Era stato affidato loro il compito di consegnare la berretta cardinalizia a Carlo Tommaso Maillard de Toumon. Tra loro, un secolo dopo la scomparsa di Matteo Ricci, era presente un altro marchigiano, questa volta originario di Fermo, Teodorico Pedrini, che per raggiungere la Cina dovette compiere una doppia traversata, solcando l'Atlantico e il Pacifico. con lunghe soste in Cile, Perù, Messico e nelle Filippine.

Le vicende
Per una serie di circostanze sfavorevoli Pedrini non arrivò in tempo - Tournon aveva già concluso la sua legazione - ma venne comunque segnalato all'imperatore come abile musicista. Le vicende dei Pedrini sono illustrate in un prezioso volume che ne ripercorre le tappe, attraverso più di cento epistole trascritte e commentate in modo essenziale che rivelano la figura di un uomo - ancora poco noto - intima e pubblica, vissuto in Cina per oltre trent'anni. Colto e raffinato, Pedrini fu missionario tra i più enigmatici e "dei più difficili ad afferrarsi", in tutta la sua complessa (e rara) realtà, come ebbe a dire il gesuita Pasquale d'Elia. Il libro s'intitola "Son mandato à Cina. A Cina vado. Lettere dalla missione. 1702 - 1744" ed è stato curato da Fabio G. Galeffi e Gabriele Tarsetti, con una prefwzione di Francesco D'Arel li. Edito da Qundli ber per la collana "Orienti. Studi, ricerche e materiali sugli universi cinesi", il volume raccoglie lettere provenienti da due archivi romani.

Le epistole
Un primo gruppo di epistole è conservato presso l'Archivio Storico del Collegio Leoniano, sede della Provincia Romana della Congregazione della Missione, dei Vincenzianí o anche Lazzaristi, famiglia religiosa a cui apparteneva, dal 1692, lo stesso Pedrini. Il secondo gruppo di lettere, invece, proviene dall'Archivi o Storico della Casa Generalita dell'Ordine dei Frati Minori e si colloca tra 111720 e il 1735. Da questo corpus di epistole, dove Pedrini si rivolge con tono amichevole ed informa le a due destinatan a lui vicini. Matteo Ripa e Giuseppe Cerù, emergono i problemi della missione e della Congregazione. Padrini fu spesso malinteso. perché si trovò ad operare nel momento più caotico dell evangelizzazione dell'Asia orientale, in anni segnati da accuse reciproche fra uomini accomunati dalla vita religiosa e dalla conversione del popolo cinese.

La dottrina
Sulla base di alcune scelte di prassi dottrinale adottate da Ri cci, i nfa tti, sorse I a cosiddetta Controversia dei riti, la vexata quaestio de ritibus sinensibus, che contrapponeva i gesuiti da una parte e gli altri ordini religiosi dall'altra, sulla possibilità di considerare compatibili con la religione cattolica alcune prassi di derivazione confuciana Pedrini, sin dal suo arrivo a Pechino, fu il principale esponente in Cina della posizione di fede ai dettami della Santa Sede. Questo fece di lui il maggior avversario dei Gesuiti alla Corte cinese.