La fine dell’anno si avvicina e, con essa, la voglia irrefrenabile di stilare le canoniche liste dei “libri migliori” da leggere e da regalare tra le molteplici pubblicazioni del 2022.
Ma ormai ci conosciamo: per noi de ilLibraio.it, procedere con una selezione del genere non sarebbe possibile. Recensiamo e consigliamo ogni giorno tantissimi titoli (novità, ma non solo), quindi la scelta, tra le diverse uscite, diventerebbe davvero ardua.
Mettiamo quindi subito le mani avanti: quella che state per leggere non è una lista di titoli “imperdibili”, si tratta piuttosto di un elenco sentimentale, una raccolta di libri che, nel corso dei mesi appena passati, ci sono rimasti nel cuore. Alcuni tra quelli che ci hanno colpito di più, che ci hanno emozionato o che, in un modo o nell’altro, ci hanno restituito un’immagine di noi stessi.
Ecco dunque la lista dei libri del 2022 consigliati dalla nostra redazione: anche quest’anno ciascuna collaboratrice e ciascun collaboratore del sito ha scelto uno dei titoli letti tra gennaio e dicembre, raccontando brevemente perché l’ha voluto selezionare tra i tanti che ha apprezzato. Ovviamente sarebbe stato più semplice dare la possibilità di individuarne più di uno ma, in fondo, è una sorta di gioco, un suggerimento del tutto personale, dettato dai propri gusti, dalle proprie inclinazioni ma anche dal proprio vissuto.
Fatta questa premessa, nella selezione di seguito troverete – non in ordine di importanza – romanzi, saggi, fumetti, nomi noti o meno conosciuti, titoli che hanno avuto grande rilievo sui media e sui social e altri che hanno avuto (per ora) meno visibilità. E se poi, scorrendo le nostre proposte, avrete voglia di farci sapere qual è il vostro libro consigliato del 2022, scriveteci usando l’hashtag #libriconsigliati2022 sui social de ilLibraio.it, oppure inviando una mail all’indirizzo digital@illibraio.it e indicando nell’oggetto #libriconsigliati2022. Siamo molto curiosi di leggere tutti i vostri suggerimenti.
E ora, ecco i consigli “sentimentali” a cui accennavamo:
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La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera di Alberto Ravasio
Quando ho letto questo libro, mi sono dimenticata di dormire e mangiare. Ho interrotto il flusso delle mie attività quotidiane e mi sono dedicata solo al meraviglioso personaggio di Guglielmo Sputacchiera, cultore del porno, vergine incallito e luminare della masturbazione, che una mattina si sveglia e si ritrova intrappolato nel corpo di una donna. Dal non aver mai toccato un corpo femminile a incarnarne addirittura uno: è la metamorfosi dello Sputacchiera, il suo contrappasso dantesco e contemporaneo. Trentenne disoccupato dopo anni di studio, rassegnato a vivere nella stessa cameretta di quando era bambino, schiacciato dalla virilità asfittica del padre e circondato dallo sterco di una mediocre provincia lombarda, il protagonista assume sempre di più le sembianze di un antieroe picaresco, che mette in scena non soltanto la tragedia della “fame vaginale” ma anche della fame di sentimenti umani e veraci. Ma ciò che ho amato in modo dissennato, di questo libro, è stato lo stile: funambolico, lussureggiante e colmo di espressioni colorite e da calembour. Un’oscenità carnale e dissacrante, che ricorda Busi e sconfina nella critica socio-economica. La comicità e la tragicità sanguinano l’una nell’altra, e non può esistere comicità letteraria senza un’intelligente sperimentazione linguistica: Ravasio ha molto altro da dire, e io salterò volentieri altri pranzi e cene pur di leggerlo.