La mostra "100+1 Alberto Rossetti per Saporiti Italia",
conclusa di recente atL'ADI Design Museum, ha raccontato, a 101 anni dalla nascita, la storia dell'architetto
e designer Alberto Rossetti, in particolare attraverso il
suo rapporto con Saporiti Italia, L'azienda fondata nel
1948 da Sergio Saporiti a Besnate (Varese). Se come
architetto la carriera di Rossetti è stata per lungo tempo legata aL suocero Gio Ponti e ad Antonio Fornaroli
con cui ha dato vita allo studio Ponti-Fornaroli-Rosselli
(PER), la professione di designer l'ha infatti portato a
collaborare con diverse e importanti aziende italiane,
tra cui Saporiti, di cui divenne il direttore artistico dal
1966 al 1976.
Concepita da Federica Sala, curatrice, con il sorprendente allestimento di Marti Guixé, la retrospettiva non
monografica ha posto l'accento sul concetto di modernità che ha permeato il lavoro di Rosselli, a partire
dall'intuizione di puntare su materiali e tecnologie non
tipiche del settore dell'arredamento, come le plastiche
e i compositi, che hanno permesso all'azienda Saporiti
Italia di creare oggetti dalle forme e funzionalità rivoluzionari per l'epoca e ancora estremamente attuati.
"Il rapporto tra Rosselli e Saporiti, come tante altre
affinità elettive della storia del design italiano, fu una
relazione di mutuo rispetto alimentata dalla passione
per le sfide che la ricerca, in quegli anni, permetteva
di superare portando una decisa ventata di novità nel
campo dell'arredo - racconta Federica Sala all'interno
del catalogo della mostra edito da Quodlibet -. Se si
riguarda oggi alle ricerche di Rosselli non si può che
restare affascinati dal suo metodo progettuale sempre volto alla massima ottimizzazione dello spazio, sia
nell'architettura che nel design, e sempre caratterizzato dalla tensione verso la modernità, dalla volontà
di andare oltre, di gettare lo sguardo sul futuro della
società e di anticiparne gli stili abitativi".
'Ed è proprio questa tensione, tra la modernità del
suo operato in quegli anni e l'attualità del suo progetto - specifica la curatrice Sala -, che la mostra vuole
tratteggiare in un excursus che mette insieme pezzi
storici, materiali di archivio [quali fotografie, filmati
d'epoca, disegni e riviste originali) con le interpretazioni contemporanee della storica Jumbo". L'esposizione
prende il nome, infatti, anche dalla riproduzione di 100
poltroncine Jumbo, uno degli oggetti più originali e interessanti disegnati da Rosselli per Saporiti Italia, reinterpretate attraverso l'uso del colore da dieci importanti studi di architettura internazionali. Il centunesimo
pezzo del titolo della mostra è una chaise langue Moby
Dick, vera e propria icona del design italiano, disegnata
da Rosselli per Saporiti nel 1968 e utilizzata in alcuni
film e serie TV degli anni '70.
La mostra, in realtà, si apre con l'installazione lunga
15 metri del divano modulare Dune e continua con l'esposizione dell'intera collezione della rivista Stile Industria, fondata e diretta da Rosselli, le cui copertine sono
state create dai più importanti grafici del periodo, e con
una ricca selezione di oggetti, quali le poltrone Play
e P110, il divano Confidential, la libreria P800 e molti
disegni originali, immagini e filmati d'epoca, fra cui il
film 007 The Spy Who Loved Me e la serie TV di fantascienza Space 1999 con protagonisti i pezzi di Rosselli.
Si chiude, infine, con la presentazione del modulo della
Casa Mobile, realizzato in occasione della mostra curata da Emilio Ambasz nel 1972 al MoMA, Italy: the New
Domestic Landscape, raccontato attraverso filmati, disegni e immagini d'archivio.
The exhibition '100+1 Alberto Rosselli per Saporiti
Italia', recently held at the ADI Design Museum,
featured, 101 years after his birth, the story of
architect and designer Alberto Rosselli, in particular
through his relationship with Saporiti Italia, the
company founded in 1948 by Sergio Saporiti in
Besnate (Varese). While Rosselli's career as an
architect was for a long time línked to his father-inlaw Bio Ponti and Antonio Fornaroli, together with
he founded the firm named Ponti-Fornaroli-Rosselli
(PFR), his profession as a designer led him to
collaborate with several important Italian companies,
including Saporiti. From 1966 to 1976 he was hic
creative director. Envisaged by the curator Federica
Sala, with the amazing set design by Marti Guixé, the
non-monographic retrospective put the emphasis on
the concept of modernity that has characterized the
work of Rosselli, starting from the idea of focusing
on materials and technologies not typical of the
furniture sector, such as plastics and composites,
which have allowed the company Saporiti Italia to
create items with revolutionaryshapes and functions
for the time and still extremely innovative. 'Like many
other elective affinities in the history of Italian design,
the relationship between Rosselli and Saporiti was
marked by mutual respect, fueled by a passion for the
challenges that research was able to overcome during
those years, bringing a significant breath of fresh air
into the field of furniture design - says Federica Sala
in the exhibition catalogue published by Quodlibet. "If we look back today at Rosselli's researches,
it is impossible not to be struck by his approach to
design, invariably aimed at optimising the use of
space, in both architecture and design, and unfailingly
characterized by an effort to strive towards modernity,
to move beyond, to train his eye on the future of
society and stay one step ahead of its living styles."
Antl it is precisely this tension, between the
modernity of his work in those years and the topicality
of his project - specifies the curatorSala - that the
exhibition aims to sketch in an excursus that brings
together historical pieces, archival materials (such
as photographs, vintage films, drawings and original
magazinesl with the contemporaryinterpretations
of the historical Jumbo". The exhibition also takes
its name from the contemporary reinterpretation of
100 Jumbo armchairs, one of the most original and
interesting objects designed by Rossetti for Saporiti
Italia, reinterpreted through the use of color by ten
well-known international architectural firms.
The one hundred and first piece of the exhibition
title is a rare Moby Dick chaise longue, designed by
Rosselli for Saporiti in 1968 and used in some films
and TV series from the 1970s. The exhibition itinerary
opens with the 15-meter long installation of the
Dune modular sofa, and continues with the entire
collection of the Stile Industria magazine, founded
and directed by Alberto Rossetti; with covers created
by important graphic designers, and a selection of
objects, including the Play and P110 armchairs,
the Confidential sofa, the P800 bookcase and many
original drawings and period images and films,
including the 007 film The Spy Who Loved Me and
the series Space 1999 science fiction TV starring
Rosselli's pieces. Finally, of particular relevance,
the presentation of the housing module of the
Mobile Home, created on the occasion of the historic
exhibition curated by Emilio Ambasz in 1972 at MoMA,
Italy: the New Domestic Landscape presented atADl
Museum through films, drawings and archive images.