Recensioni / Tre libri di musica per cominciare l'anno

Solitamente quando si segnalano i libri dell’anno (o quelli da regalare alle feste alle amicizie musicofile) si cerca di includere una varietà di uscite, magari equilibrando i testi più hip e “sul pezzo” con le (auto)biografie, quelli più esoterici, qualche graphic novel e quelli più pop.

Tra i tanti bei libri usciti nel 2022 appena finito, mi fa piacere invece segnalarne qui tre, che non solo ho trovato molto interessanti, ma che sono anche accomunati dal fatto di trattare argomenti non particolarmente “up to date" e di farlo in un modo che al godimento della lettura aggiunge lo stimolo a ulteriori riflessioni e pensieri.

Il primo di questi libri è Liberare il tempo. Paul Bley e la trasformazione del jazz (Quodlibet, 192 pp., 20€), autobiografia del pianista jazz canadese Paul Bley (coadiuvato da David Lee) uscita originariamente a fine anni Novanta e qui proposta finalmente in italiano, all’interno della pregevole collana Chorus di Quodlibet.

Figura unica e straordinaria nella storia del jazz, dagli esordi e le avventure con Ornette Coleman alla tumultuosa stagione degli anni Sessanta, per giungere al periodo dei sintetizzatori, dell’autoproduzione musicale (ma anche del supporto dell’ECM), uomo scomodo e intelligente, Bley ricostruisce qui, con grande ironia, le vicende della propria vita, umana e professionale, proiettandoci dentro momenti chiave della creatività americana e restituendoci quel suo muoversi ellittico e imprevedibile che ne ha fatto, indubitabilmente, uno dei pianisti più originali e indimenticabili. Super!

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