Recensioni / Cristiano Berti e il libro d'artista sulla schiavitù a Cuba nell'800 alla Fondazione Sandretto

Cristiano Berti porta il suo libro d'artista Eredi Boggiano alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Pubblicato da Quodlibet e vincitore dell'Italian Council, verrá presentato domani alle 18. Per l'occasione l'autore 53enne originario di Torino che da annni vive a Jesi, dialogherà insieme alla critica d'arte Gabi Scardi. Frutto di cinque anni di ricerche, Eredi boggiano è parte del secondo dei «Cicli Futili», una serie di opere ibride nella quale Berti coniuga ricetta archivistica e artistica. Protagonista della nuova indagine è la figura controversa di Antonio Boggiano, un facoltoso commerciante italiano vissuto a Cuba nella prima metà dell'Ottocento, e delle persone che ha «posseduto», a centinaia, come schiavi di casa o nella sua piantagione di caffè. Eredi Boggiano restituisce un'attenta fotografia della tratta degli schiavi nella Cuba dell'Ottocentoo e delle ombre del colonialismo e del razzismo, che raggiungono l'attualità. Sfogliando il libro d'artista è possibile scoprire che i tanti cittadini cubani che portano oggi il cognome Boggiano non sono soltanto i discendenti degli schiavi di questo antico emigrante, bensi i discenderti delle schiave degli schiavi che furono capaci di acquistare la propria libertà: gli Eredi Boggiano, appunto. La struttura del libro e data da dodici capitoli seguiti da un'ampia sezione di fonti documentarie. Chiude ill volume la conversazione con il critico id'arte e attore Seph Rodney.

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