Recensioni / Le micronazioni sotto la lente

Un lavoro, di Graziano Graziani, che può essere utile anche ai filatelisti: con francobolli o pseudo tali talvolta si capita in… vicoli ciechi dove i cataloghi tradizionali non possono aiutare o lo fanno in modo superficiale. È “Atlante delle micronazioni” (384 pagine, 16,50 euro).

“Di motivi per fondare una nazione ce ne sono tantissimi”, annotano dalla casa editrice, Quodlibet. Possono essere idealismo, goliardia, politica, persino l’evasione fiscale. Qui si raccontano i casi strani e suggestivi di una pratica molto più diffusa di quanto ci si immagini, cioè dichiarare l’indipendenza di una microscopica parte di territorio e proclamarsi re o presidente, almeno in casa propria.

Pochi sanno, ad esempio, che oltre a San Marino e al Vaticano, esistono nello Stivale un paese e un’isoletta che vantano la sovranità assoluta sui propri territori, richiamando prerogative acquisite prima dell’Unità d’Italia. O che in Australia è stata fondata una nazione per tutelare i diritti degli omosessuali, mentre in Africa e in Sud America alcuni “Stati inesistenti” esistono al solo scopo di emettere buoni del tesoro fittizi.

Il libro racconta storie e personaggi, una geografia di luoghi a metà strada tra realtà e immaginazione che spesso si dissolve con la scomparsa del fondatore. Piccole epopee: nel bene e nel male, portano al parossismo l’irriducibile voglia di indipendenza e autonomia dell’uomo.

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