Secondo Harold Bloom, Amleto è «la più importante rappresentazione occidentale dell'intellettuale»; secondo T.S. Eliot è «un fallimento artistico»; Boris Pasternak ne era ossessionato: la sua poesia Amleto termina con quel verso, notissimo: «Vivere non è attraversare un campo». Sergio Perosa calma gli animi, riporta Amleto a ciò che è - l'«erede di un re a cui è stato scippato il trono» - e dall'alto della sua lunga frequentazione shakespeariana offre una versione completa, nuova, del testo «mostruoso», caposaldo del nostro canone letterario e spirituale.