Recensioni / Il libro

I sabella Ducrot dice di sé stessa che è una collezionista di tessuti. Io dico che non è una collezionista di tessuti, o almeno non lo è più da due o tre anni, ossia da quando ha preso a scomporre la propria collezione, usando pezzi bellissimi di questa per ricomporli in forme nuove" (Patrizia Cavalli). E' incredibile il quantitativo di stratificazioni che il verbo tessere porta con sé. Soprattutto il fatto che il termine abbia anche esplicitamente a che vedere con l'atto del narrare, del modellare una storia. Ma non solo, si pensi a Penelope e all'atto infinito di perdere tempo (condizione che in questo presente dovrebbe diventare basilare) in relazione alla tela, tessere come stratagemma. Il volume Stoffe dedicato alla collezione di tessuti dell'artista di origini napoletane Isabella Ducrot è una raccolta di geografie, una grande mappa che porta alla luce le trame di duecentocinquantadue tessuti. I paesi da cui provengono queste stoffe e le loro storie sono innumerevoli. Il viaggio è dall'America del Sud all'Oriente, toccando paesi come la Francia, il Marocco, l'India e il Tibet in un arco temporale molto esteso che va dal IX al XX secolo.
Raccolte nel tempo e in diversi contesti che vanno dalla casualità di un incontro in un mercato alla decisione di acquistarli in occasione di un'asta o da un antiquario, mostrano l'interesse per un lavoro di minuzia che non si assume l'impegno di essere definito opera d'arte.
L'artigianato che si cela dietro la loro realizzazione è uno spazio di lavoro collettivo, in grado non solo di sviluppare l'immaginario di una determinata cultura, ma espressione di un gruppo attivo. La coralità che da origine al prodotto nutre l'oggetto e diviene visualizzabile al suo interno. Di grandissimo rilievo la presenza della voce femminile di Patrizia Cavalli che apre il volume con la poesia precedentemente presentata nel 2008 in un'altra pubblicazione. Tessere è umano. Ripensando a questa ricerca, che intreccia lo scientifico (attraverso la presentazione di schede essenziali che descrivono ogni tessuto) e il personale (attraverso una descrizione in prima persona dell'artista rispetto la sua stessa affezione e collezione, o forse il suo ratto per le stoffe), riemerge una connessione con un libro bestseller, quello disegnato da Irma Boom per l'artista Sheila Hicks.