Recensioni / Viaggi & reportage

Nel 2007 il giovane Tiziano Bisi stabilisce che la vita è troppo breve per esser sprecata nella noia e decide, profittando di un’opportunità di lavoro, di lasciare Bologna per scoprire l’Est Europa. Il suo obiettivo è San Pietroburgo (Russia), la città di mille suggestioni letterarie. Il suo è un percorso ben diverso da quello compiuto da molti viaggiatori odierni: egli non prende comodi aerei, perché vuole saggiare le strade, le città e le persone. Ne deriva una piccola odissea piena di sorprese e di pregiudizi smantellati, ma anche un’esperienza autenticamente formativa.

L’autore è intriso di cultura letteraria di alto livello e lo dimostra con un libro che richiama nei toni e nello stile gli esempi dei grandi del passato. Un senso di finta sgangheratezza permea questo racconto di viaggio poco conformista, dove realtà e sogno si frammistano in un tutt’uno in sé coerente e che si presenta come un resoconto della perpetua lotta contro la disillusione. La letteratura, specialmente russa, si fa pratica di vita. Il mito dell’Altrove palingenetico emerge come spinta propulsoria dell’animo umano. Una sorpresa non degnata di opportuna copertura mediatica.

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