Recensioni / Giorgio Manganelli un pomeriggio di studi e testimonianze

Il 15 novembre 1922 nasceva Giorgio Manganelli, uno degli scrittori più originali e, da ultimo, anche fra i più amati del nostro secondo Novecento; dall’autunno scorso si susseguono le iniziative per la sua «scommemorazione» (come lui preferiva chiamare occasioni consimili).

Non tutti sanno, però, che Manganelli fu anche docente dell’Università di Roma «La Sapienza»: alla cattedra di Letteratura inglese della Facoltà di Magistero, tenuta dall’amico Gabriele Baldini.

Giovedì 23 marzo alle 16.30 la Fondazione Roma Sapienza, che ha tra i suoi compiti quello di ricordare e valorizzare l’eredità dei suoi grandi docenti, dedica a Manganelli un pomeriggio di studi e testimonianze in collaborazione con La7.

Dopo i saluti e l’introduzione di Eugenio Gaudio, Presidente della Fondazione, interverranno Cecilia Bello Minciacchi, che presenterà il fascicolo monografico Cento Manga della rivista «L’Illuminista» edita dalla «Sapienza», Corrado Moretti che ricorderà Manganelli intimo amico della sua famiglia, Salvatore Silvano Nigro curatore delle sue opere presso l’editore Adelphi (nonché delle sue lettere a Ebe Flamini, appena pubblicate da Sellerio col titolo Mia anima carnale), Graziella Pulce che all’esperienza di docente dello scrittore ha dedicato ricerche specifiche, e in collegamento a distanza la figlia dello scrittore, Lietta Manganelli, sua biografa nel volume Aspettando che l’inferno cominci a funzionare (edito da La nave di Teseo). Coordina i lavori e conclude Andrea Cortellessa, curatore del numero monografico della rivista «Riga» (Quodlibet) e autore di Filologia fantastica. Ipotizzare, Manganelli (Argolibri).