In questa breve ma densa raccolta di vari saggi, stampata a inizio anno per i tipi di Quodlibet, l'ossessione per gli elenchi di Perec (ricordiamo che il record mondiale per il palindromo più lungo, fino al 2012, è stato un suo racconto) riguarda l'enogastronomia, con un titolo significativo: Tentativo d'inventario degli alimenti liquidi e solidi che ho ingurgitato durante l'anno millenovecentosettantaquattro. Lo scrittore si appunta ogni alimento e bibita di cui si nutre in un dato anno. Se l'operazione può risultare "divertente", "sperimentale", "alla Oulipo" per i lettori distratti, man mano che si va avanti con gli anni (ne sono passati 49!) inizia a essere materiale prezioso per gli storici della gastronomia ma anche per i semplici curiosi. "Cosa mangiava una persona nel 1974?" è una domanda a cui oggi possiamo rispondere con una certa precisione, seppure geograficamente concisa. Si dice che si vede la bravura di un attore anche mentre legge il menu (e Vittorio Gassman l'ha dimostrato); parallelamente possiamo affermare che il genio letterario si riconosce anche se scrive l'elenco dei cibi — e George Perec riesce anche in questo colpo da maestro. Solo lui poteva.