Recensioni / Ricostruzione post-1945: città, quartieri e piani

Il libro ricostruisce dettagliatamente la storia di cinque complessi residenziali ubicati in diversi punti della penisola (Brianza, Pesaro, Reggio Emilia, Roma e Torino) del secondo dopoguerra attraverso una serie di categorie che permettono al lettore l’interpretazione non solamente del luogo, ma delle dinamiche che attraversarono e si intersecarono con le questioni urbanistiche del periodo della Ricostruzione. L’analisi è di tipo interdisciplinare e si basa nella ricomposizione dei processi progettuali, del rapporto tra pubblico e privato, del ruolo dei residenti e dei saperi esperti coinvolti nel progettare i quartieri (tra cui Carlo Aymonino, Vico Magistretti, Osvaldo Piacentini e Ludovico Quaroni) e dei meccanismi di costruzione dell’immaginario dell’abitare dopo il secondo conflitto mondiale. Tali aspetti permettono di comparare vicende apparentemente simili e guidate da interessi contrastanti (soprattutto nel rapporto tra il settore pubblico e privato) ma diverse tra loro. Il percorso arriva a decifrare una delle questioni ancora aperte dell’urbanistica italiana, ossia le vicissitudini dell’attuazione della Legge 167/1962, che risulta essere uno dei nodi principali delle politiche urbane sull’accesso alla casa. L’approccio immobiliare alle abitazioni (sia di proprietà, sia in affitto) non appare frenare una corsa 'speculativa' che attualmente continua. Ragionare sulle cause delle crisi dell’abitare odierna non è solo un esercizio per chi si interessa di storia urbana e urbanistica, ma è un dovere da parte di coloro che lavorano per garantire una buona qualità della vita per tutti.