Presto, a tavola, che è tardi!
Un librino dove non c’è neanche un’illustrazione. E neanche una ricetta. Eppure una vera goduria #foodcultural.
Altro che augurare o non augurare “buon appetito”. Qui si parla di quanto sia più aristocratico mangiare cosa e quanto e quando, presto o tardi, o talmente tardi che diventa l’ora del primo pasto per chi deve invece alzarsi all’alba. Qui si parla di socioantropologia dei pasti. Alessandro Barbero lo fa in modo accattivante.
Perché «La realtà è che gli orari dei pasti sono una costruzione culturale e cambiano non solo da un paese all’altro, ma da una classe sociale all’altra e anche da un’epoca all’altra.»
In questo libro siamo nel ‘700 e nell’800 e, spostandoci verso il ‘900, comprendiamo come il divario e il mutamento delle abitudini e dei nomi e dei modi e dei luoghi e delle quantità dei pasti racconti molto di più che semplici tavole apparecchiate. Diventa lo spaccato di culture mangianti di cui noi stessi siamo il risultato.