È un'idea molto letteraria, alla Borges, quella di descrivere
un uomo senza parlare direttamente di lui: ma raccontando solo - una ad una, uno ad uno - le sue relazioni, i suoi amori, i luoghi che ha frequentato, le persone con le
quali si è accompagnato, le opere, le azioni, i pensieri addirittura. E come tracciare una mappa dei confini della
sua identità, una cartografia fisica e psichica dei territori
che ha toccato: al cui centro c'è un vuoto. Un'assenza. Ma essendo l'uomo
di cui si parla Lucio Fontana, in fondo è quasi naturale che sia così: i suoi tagli non indicano forse uno spazio insondabile? Sono luoghi in cui lo sguardo non può inoltrarsi: deve accontentarsi delle superfici, a volte pittoricamente ricchissime, a volte essenziali, che circondano quell'altrove indicibile. Così è in fondo per il Dizionario Lucio Fontana che Quodlibet ha dato alle
stampe (a cura di Luca Pietro Nicoletti): un viaggio che circumnaviga il mistero di uno dei nostri più grandi artisti del Novecento. Ma se vedi alla voce:
Fontana, in realtà scopri l'arte del secolo scorso, visto
il ruolo cruciale che ha avuto il creatore dei tagli. L'opera è stata ispirata dal Dictionnaire Picasso di Pierre
Daix: sfogliandolo, il compianto Enrico Crispolti, grande studioso del maestro italo-argentino, lanciò l'idea
«a mezza via tra la boutade e la provocazione - ricorda
Nicoletti - Si sentiva troppo vecchio per un lavoro così
gravoso, ma un giovane studioso si sarebbe potuto cimentare nell'impresa: fallo tu!». Era il 2017, un anno dopo Crispolti è morto, e sei anni dopo la sua "provocazione" vede la luce. Nel frattempo i lemmi iniziali che dovevano essere 100 sono diventati 300, compilati da più
di 60 autori. Un mosaico scritto per eccesso: difficile
immaginare una voce mancante. Ci sono capitoli per
ognuno degli artisti, dei critici, dei galleristi che hanno
incrociato la loro vita con quella di Fontana: da Melotti
a Manzoni, da Argan a Carla Lonzi, da Michel Tapié a
Emilio Villa e via elencando. Ci sono le città, Milano, Parigi, Venezia, e ovviamente l'Argentina dove è nato.
Ci sono, utilissimi, lemmi su ognuna delle grandi mostre che ha allestito o a cui ha partecipato, e su ognuna delle serie di opere
che ha creato: le Attese, i Concetti spaziali, le Nature, la Fine di Dio, le Venezie, gli Inchiostri, i Teatrini, i Neon, gli Ambienti spaziali, i Soffitti e i Barocchi, il ciclo degli ultimi anni in cui l'artista ispessisce la materia, muove la
superficie della tela, aggiunge lustrini e sabbia al colore, rendendolo cangiante. Non poteva mancare una pagina sul Bar Jamaica, la fiaschetteria dove artisti, scrittori, poeti potevano sempre trovare un pasto a credito dalla
mitica mamma Lina. Ma gli autori hanno pensato di raccontarci anche del
Bar Testa di Albisola, dove Fontana si recava spesso per le sue sculture. Il
bar era la sede di leggendarie sfide a boccette tra Lucio e Roberto Crippa.
Ecco, il Dizionario ospita anche notazioni laterali, curiosità inaspettate che
ne rendono piacevole la lettura. Alcuni lemmi sono sorprendenti: come
quelli dedicati alle tecniche, ai tipi di colori e collanti. Potrete sapere tutto
dell'Acrilico, del Vinavil o dell'Alchidico, «colore realizzato miscelando pigmenti e resina alchidica modificata con l'aggiunta di olio, diluibile con tradizionali solventi per colori a olio». Poiché era più brillante e molto coprente, Fontana ne fece un grande uso negli anni Cinquanta, sostituendolo all'olio. Insomma, è un'enciclopedia sterminata che cerca di svelarci ogni cosa
dell'avventura umana di Fontana: anche il suo lato d'ombra, quello che non
mostrava, e che qualche volta nascondeva nelle sue tele. Sono le iscrizioni
che nell'ultimo decennio verga soprattutto sul retro dei Tagli. Alcune sono
autoironiche («Fontana, piantala di fare i tagli!»). Alcune sono invettive
(«Che barba con il Pop Art»). Alcune, infine, rivelano la fatica di vivere: «Sono proprio stanco di lavorare», «Che fatica!», «La melanconia è il passatempo degli anziani». Sono tutte scritte nel 1968: Fontana sente la fine avvicinarsi. Era nato all'alba del secolo. I17 settembre, a 69 anni, muore.