Recensioni / La collina incantata

Una decina d’anni dopo Einaudi, Mondadori nel ’97, ripubblicò “Giù la piazza non c’è nessuno” nella sua originale integrità. Da allora, potenza demistificante dell’editoria italiana, il gran librone inesauribile è andato esaurito: venduto, finito, sparito. Smagati siamo rimasti a lungo, tanto più che non veniva ristampato. Finché è intervenuta l’editrice marchigiana Quodlibet. Per ridare la luce e la voce a questo singolare classico del Novecento (la nuova edizione, completa della vecchia prefazione di Zampa e di una ben documentata nota di Elena Frontaloni costa 28 euro). Per restituire a nuovi lettori i solidi contorni di un miraggio, un canto di sirena di accenti inauditi: poesia pura in prosa discorsiva e colloquiale, lirica modulata in modo minore, polifonia amplificata dalle risonanze dialettali della strada, voce profonda di ottuagenaria insonne che fa vibrare in toni cristallini il sogno dell’infanzia (pensava a questa gravità soave, a questa leggerezza grave Zampa quando parlava di un portentoso “peso specifico”?). Per rendere insomma disponibile, con una puntuale ristampa, la sostanza di un arcano insondabile e la formula di un incantesimo infrangibile. Non potremmo dirlo in un altro modo. Questo è il romanzo: meraviglia e mistero.