Recensioni / Riso e ragni combattenti

Riunire in un unico volumetto le vite di Spinoza di Jean Maximilien Lucas e di Johannes Köhler è un’ottima idea. Il primo fu un poligrafo francese vissuto nella seconda metà del XVII secolo e le cronache si occuparono di lui grazie alle violente campagne antitiranniche che scatenò contro Luigi XIV secolo e le cronache si occuparono di lui grazie alle violente campagne antitiranniche che scatenò contro Luigi XIV. Probabilmente fu un discepolo di Spinoza. Di certo è l’autore della sua prima biografia, databile intorno al 1668. Il secondo dei due agiografi, noto anche per la latinizzazione del suo nome in Colerus, era un pastore luterano. Si stabilì nel 1679 ad Amsterdam, e dal 1693 all’Aja, dove alloggiò con la sua famiglia nella stessa casa in cui vent’anni prima aveva abitato Spinoza. Proprio grazie a queste due brevi ma interessantissime biografie (tradotte per la prima volta in italiano a cura di Roberto Bordoli), possiamo ritrovare la figura del filosofo in tutta la sua vivezza. Oltre a un delizioso affresco dell’ambiente in cui visse, che era l’Olanda del secolo d’oro, e che la cronaca del suo scontro con la comunità ebraica, si leggono in queste pagine episodi e aneddoti che arricchiscono e chiariscono quel che ci raccontano le storie della filosofia. Sono due autentiche biografie, che riescono a spiegarci, magari attraverso il riso di Spinoza che osserva i ragno combattere, una visione del mondo che sconvolse il 600. Va infine precisato che questo volumetto, dalla grafica limpida ed elegante, contiene oltre le due biografie alcuni frammenti della Prefazione di Jarig Jelles alle Opere Postume e in appendice “La biblioteca di Spinoza”, un saggio-elenco di Patrizia Pozzi. Di più, lo ammettiamo, non si può pretendere. Libri di questo genere, leggibili, utili e non prodotti a metri cubi, curati nei dettagli, sono quelli che fanno ancora onore all’editoria italiana