Recensioni / Pablo d'Ors, Le avventure dello stampatore Zollinger

Il racconto tenero e ironico delle disavventure esistenziali di un giovane che ha un’unica ambizione: fare lo stampatore nella città dove è nato. Il madrileno Pablo d’Ors, già autore di due libri meritatamente famosi, si sta conquistando uno spazio nella nuova narrativa spagnola grazie a una vasta esperienza del mondo e a una sensibilità letteraria che testimonia la sua profonda conoscenza della migliore narrativa europea del novecento: Kafka, Broch, Musil, Nabokov.

In questo racconto favoloso ritroviamo lo schema degli apologhi di Joseph Roth e Bohumil Hrabal. L’ingenuo protagonista, che abita in una piccola cittadina austriaca, prima di realizzare il suo sogno sarà ferroviere, soldato e calzolaio. E nel frattempo scopre l’amore e i suoi efetti, forgerà la sua leggenda di bevitore triste e percorrerà una rotta simbolica che lo porterà più vicino a se stesso. Un racconto pieno di incanto e apparente semplicità, che non bisogna perdersi a nessun costo: non sono molte le occasioni in cui vediamo riconciliarsi, in modo così fresco ed esemplare, vita e letteratura.