Recensioni / Quodlibet pubblica l'autobiografia di Scelsi. E' un colpo editoriale

Bingo. Con la pubblicazione dell’autobiografia di Giacinto Scelsi, sotto il titolo di Il sogno 101, la casa editrice maceratese Quodlibet ha messo segno una delle sue combinazioni vincenti e più fortunate. Come tre anni fa fu per il Manfesto del terzo paesaggio di Gilles Clement, oppure - quasi in contemporanea con l’uscita di Sogno - il Singapore Songlines dell'architetto Rem Koolhaas, un’analisi del paesaggio urbano che non lascia indifferenti. Libri che tracciano solchi indelebili. L’indifferenza non è categoria che appartiene a questa singolare autobiografia di uno degli artisti più importanti del Novecento, uno di quelli che hanno segnato e percorso una nuova strada nella musica (e non solo di musica contemporanea, spesso definizione ghettizzante, si tratta). Non a caso infatti, da una decina di giorni negli ambienti musicali - ma più in generale, potremmo dire culturali- non si parla d’altro che di questo racconto della sua vita che Giacinto Scelsi affidò a un magnetofono nel, 1973, con la clausola di non poterlo pubblicare se non a distanza di almeno quindici anni dalla sua morte. Ora di anni ne sono passati ventidue (Scelsi nacque a la Spezia nel 1905 e morì a Roma nel 1988) e grazie alla collaborazione tra Quodlibet e Fondazione Isabella Scelsi questo fondamentale volume vede la luce. Un libro in cui Scelsi racconta certo la sua musica, ma anche la sua visione del mondo: gli elementi di interesse sono tanti e nulla è affrontato in maniera scontata. I curatori delle oltre cinquecento pagine del volume (in libreria al costo di 38 euro) sono Luciano Martinis e Alessandra Carlotta Pellegrini. In apertura c’è un sonetto dedicato al suo collega dal compositore Sylvano Bussotti, seguito da una splendida e profonda introduzione di Quirino Principe, dal paradigmatico titolo Venuto dal futuro, riferito a Scelsi e alla sua musica. Un titolo che spiega anche perché, nel suo film appena uscito, Shutter Island, il regista Martin Scorsese abbia inserito due brani del compositore italiano.
Insomma, quello del libro è il viaggio in una delle menti più originali del Novecento culturale, un artista (ma forse la definizione è  riduttiva) a cui la Rassegna di Nuova Musica di Macerata lo scorso anno dedicò grande spazio. Il suo direttore, il m° Stefano Scodanibbio, ha avuto infatti una serie di incontri con Scelsi in persona e con la sua musica suonata dal vivo. Macerata, in qualche modo, era dunque nel destino di questo autentico genio.