Del leggendario "Sogno 101", autobiografia del compositore romano Giacinto Scelsi, era stato possibile leggere sinora – e solo ai pochi fortunati in possesso di un volume edito dalla piccola casa editrice Le Parole Gelate da tempo fuori catalogo – la seconda parte. E cioè "Il Ritorno", lungo poema visionario interamente redatto in versi e registrato su magnetofono nel 1980, sette anni dopo rispetto alla dettatura, sempre a un magnetofono, della prima, più estesa, sezione, un maestoso affresco lungo quasi 400 pagine che è possibile leggere ora per la prima volta grazie alla edizione integrale Quodlibet curata da Alessandra Carlotta Pellegrini e Luciano Martinis. In esso si alternano, a pagine di diario di un percorso culturale unico nel panorama della musica colta italiana, aneddoti e bozzetti di costume, episodi autobiografici, profili di numerosi artisti e personaggi con i quali Scelsi è entrato in relazione, considerazioni di carattere estetico e teorico, riflessioni di tipo filosofico e mistico – tra le quali spicca una vera e propria estetica della malattia su base autobiografica che definiremmo nietzschiana, non fosse delineata con una prosa pregna di brio e ironia. Nota di merito per l'apparato bibliografico e in particolare per il corpus di note a piè di pagina, impeccabile esempio di paratesto che segue in parallelo ogni singola parola del compositore. Un'opera imperdibile.