Recensioni / Koolhaas, utopista metropolitano

Nel cuore e nella fantasia di Koolhaas c' è anche Singapore. Lo scritto Singapore Songlines, estratto dal suo tomo di più di mille e trecento pagine S, M, L, XL, ritrae una città laboratorio, unica: «Rappresenta la produzione ideologica degli ultimi tre decenni. Singapore ha un regime che esclude la casualità, anche la sua natura è interamente rifatta. C' è intenzione in tutto: se c' è caosè caos ideato, se è bruttaè una bruttezza progettata, se c' è assurdo è un' assurdità voluta». Ma Singapore Songlines fu, per Koolhaas, anche l' occasione per criticare un Occidente che ha avuto un ruolo di primissimo piano nel far sì che la metropoli si reinventasse su basi del tutto artificiali: «Siamo meno diversi da Singapore di quanto speravamo».