Dino Baldi, nel suo estroso ed eruditissimo Morti favolose degli antichi
(Quodlibet, pagine 396, euro 16), avverte che sì, nel mondo greco e
romano la morte è anzitutto «perfezione», e cioè «compimento» di vita,
ma questo non significa che a fianco dei trapassi esemplari di Socrate,
di Seneca e di tanti altri, non vada censito pure qualche caso di morte
«imperfetta». Non avendo in simpatia il cristianesimo, Baldi liquida la
resurrezione di Gesù declassandola ad «apparente» (è il noto argomento
polemico del Discorso vero di Celso, già confutato da Origene),
ma in compenso dedica pagine assai interessanti al mito platonico di
Er, su cui poggia la credenza nella trasmigrazione delle anime, e alla
favola tenebrosa di Filinnio, la bella trace di cui si narra che
continuasse a vivere e a sedurre anche dopo la morte (da una rassegna dedicata al tema della morte nella scrittura contemporanea).