Recensioni / Tra i soldatini di Silvio D'Arzo. La riscoperta di un dimenticato

Morto a soli trentadue anni, Silvio D'Arzo (pseudonimo di Ezio Comparoni) sta conoscendo in questi ultimi anni una tardiva quanto meritata fortuna. Suo è uno dei più bei raconti del Novecento italiano, Casa d'altri, indimenticabile rappresentazione della disperazione di un'anima semplice. La medesima disperazione, appena ingentilita da sottili venuzze di elegia, accompagna i personaggi dei racconti del volume L'uomo che camminava per le strade (Quodlibet, pagine 194, lire 22 mila): soldatini abbandonati, insegnanti disillusi, adolescenti già stanchi, fedeli che pregano un Dio «solo, senza desideri, avvolto da arcipelaghi di nubi». Spiccano due racconti: Elegia alla signora Nodier, storia di una malinconica vocazione a imbalsamare il passato, e Due vecchi, dove si celebra impietosamente la rinuncia al «lusso» dei sentimenti. Completano la colta due testi incompiuti: la Prefazione a Nostro lunedì, sola parte condotta a termine di un progettato romanzo di 600 pagine, e gli otto capitoletti iniziali del romanzo che dà il titolo al presente volume.