Riviste / L'ospite ingrato / «Per voci interposte». Fortini e la traduzione / La simbiosi di traduzione e poesia nel pensiero di Fortini

Il saggio illumina il rapporto simbiotico tra il lavoro di Fortini come traduttore di poesia e il lavoro come poeta. Da una discussione dei saggi fortiniani sulla traduzione si formulano tre concetti chiave: il tertium ossia il modello di mediazione tra traduzioni parafrastiche e traduzioni creative; la “tecnica” del traduttore che cerca di conservare gli aspetti tematici e formali più importanti del testo d’avvio; e la “traduzione immaginaria” – la traduzione possibile di un testo inesistente – una forma praticata da Fortini, ma anche un concetto che gli permette di identificare metaforicamente poesia e traduzione. Utilizzando questi concetti il saggio percorre le tappe della carriera poetica di Fortini indicando i punti di contatto tra poesia e traduzione più salienti in delle sezioni intitolate I modelli di Éluard e Brecht, Traducento i classici e La dignità della traduzione.

The essay illuminates the symbiotic relationship between Fortini’s work as a translator and his work as a poet. A discussion of Fortini’s essays on translation yields three key concepts: the tertium or model of mediation between paraphrastic translations and creative ones; the “technique” of the translator who seeks to preserve the most important thematic and formal aspects of the original text; and the “imaginary translation” – the possible translation of a nonexistent text – a form practiced by Fortini, but also a concept that allows him to metaphorically equate poetry and translation. Utilizing these concepts, the essay traverses the stages of Fortini’s poetic career indicating the most salient points of contact between poetry and translation, in sections entitled The Models of Éluard e Brecht, Translating the Classics and The Dignity of Translation.