Il saggio si propone di indagare alcune opere di Paolo Volponi per dimostrare come vengano messi in forma e tematizzati i materiali olivettiani. L’esperienza di fabbrica diviene così il serbatoio per una rete di metafore e di figure. A esempio, la vera lettera scritta di un operaio afflitto da manie di persecuzione in Memoriale (1962) o i documenti aziendali redatti dell’autore nell’epoca del suo conflittuale rapporto con Visentini in Le mosche del capitale (1989). O, ancora, la produzione di calcolatrici elettromeccaniche e di un pionieristico personal computer nella sceneggiatura-racconto Annibale Rama (1965)
The essay aims to investigate some works by Paolo Volponi to demonstrate how Olivetti’s materials are put into literary form and themed. The factory experience thus becomes the reservoir for a network of metaphors and figures. For example, the real letter written by a worker afflicted by delirium of persecution delusions in the Memoriale (1962) or the corporate documents drawn up by the author at the time of his conflicting relationship with Bruno Visentini in Le mosche del capitale (1989) Or, again, the production of electromechanical calculators and a pioneering personal computer in the Annibale Rama script-story.